Lo sguardo dei GVSS
Quest’anno per mia grande gioia e fortuna ho avuto il piacere di partecipare al campo estivo giovanissimi in Val d’Aosta organizzato dall’Azione Cattolica. Tengo molto a precisare quest’ultima informazione poiché, a parer mio, è stata proprio la presenza di tanti ragazzi che avevo conosciuto già all’ACR ad aver svolto un ruolo fondamentale nel rendere unica questa esperienza.
Volendo illustrare inizialmente i dettagli pratici dell’organizzazione del campo, parto col dire che le nostre giornate iniziavano con la sveglia, (se qualcuno di noi si fosse ricordato di puntarla) oppure con le urla di quel compagno di stanza, che ci svegliava facendoci notare che avevamo più o meno 4 minuti per scendere a fare colazione. A questa seguiva una breve preghiera sempre collegata all’ argomento di riflessione della giornata, anch’esso inerente il tema principale del campo di quest’anno: la meraviglia, o meglio, la capacità di meravigliarsi.
Ai nostri gruppi, infatti, formatisi dal primo giorno, è stato assegnato il nome delle sette meraviglie del mondo.. Oltre a questi gruppi, creatisi per i momenti di riflessione, ce ne sono stati altri dediti alle attività sportive e ai giochi serali.
Dopo il momento di riflessione in gruppo si andava a pranzo…devo dire che non mi aspettavo di mangiare così bene! Dopo aver pranzato avevamo del tempo libero fino all’inizio dei giochi sportivi che si svolgevano nella struttura, che era dotata di un vasto campo da calcio e da pallavolo. Poi ci spostavamo in chiesa dove si celebrava la messa. A seguito di quest’ultima vi era un secondo momento di riflessione e poi la cena.
La sera era uno dei miei momenti preferiti; ogni serata era organizzata diversamente, ma tutti accumunati dal tg, che veniva realizzato ogni sera da un gruppo diverso e che conteneva i diversi scoop amorosi e le vicende più divertenti e bizzarre del campo.
Torno col dire che senza l’impronta dell’Azione Cattolica l’esperienza del campo non sarebbe stata così intensa poiché ritengo che i momenti di preghiera e di riflessione siano stati fondamentali per stringere rapporti più veri e sinceri.
Posso concludere spendendo due parole riguardo alla mia esperienza un po’ più sul personale.
Questo campo mi è piaciuto in particolare perché mi ha offerto la possibilità di incontrare nuove persone e fare nuove amicizie,porterò con me tanti ricordi condivisi con tante persone che sono e farò in modo restino presenze nella mia vita. Questo è forse l’insegnamento più forte che ho sentito arricchirmi proprio in quei giorni: il valore del tempo che noi dedichiamo agli altri e a noi stessi….tempo appunto per meravigliarsi difronte alla bellezza delle cose, della natura incontaminata che ci ha regalato panorami che io non avevo mai visto e di fronte anche alle persone, che a volte va cercata anche quella, oltre le apparenze e coltivata.
Eleggo sicuramente a mio momento preferito del campo la passeggiata, momento che unisce sia la meraviglia che l’amicizia: la meraviglia perché durante la camminata eravamo immersi nella natura e davanti a panorami mozzafiato come il Monte Rosa; l’amicizia invece proprio perché capace di rendere più gioiosa la camminata e grazie a Chiara che aveva la macchina fotografica, ho molti ricordi insieme a quasi tutti i partecipanti al campo che ricorderò con gioia e divertimento.
Ringrazio infine tutti i giovani che hanno reso più divertente e sicura la nostra avventura.
CHE DIRE……CAMPO GRESSONEY, MI SONO ACCORTO GRAZIE A TE DI QUANTO IL MONDO SIA MERAVIGLIOSO!!!!
Paolo Pruiti Ciariello, GVSS
Lo sguardo dei GV
“Motivo o sentimento improvviso e gradevole di ammirazione spontanea e intensamente compiaciuta”, o “Fatto od oggetto esaltato dal fascino dell’eccezionale e del’inatteso”. Queste sono le due definizioni di “meraviglia” secondo il dizionario.
Nella settimana dal 4 all’11 agosto di questa estate si è svolto il campo giovani dell’Azione Cattolica in Valle d’Aosta, precisamente a Gressoney-Saint-Jean, per il quale è stato scelto come tema la meraviglia, per l’appunto.
Com’era strutturato? Eravamo divisi in gruppi, ognuno dei quali portava il nome di una delle 7 meraviglie del mondo e che quindi erano: la Grande Muraglia Cinese, Machu Picchu e Chichén Itzà per i Giovanissimi, mentre i Giovani, un solo gruppo, rappresentavano l’indiana Taj Mahal (preferiamo la qualità alla quantità, o almeno è quello che ci ripetiamo). Il Cristo Redentore e le altre 2 meraviglie ce le terremo a mente, ma a questo giro non sono state scelte per essere rappresentate. Ce ne faremo una ragione.
Sono certa inoltre, che la maggior parte dei ragazzi converrà con me nel dire che è stata un’impresa la divisione nei gruppi, ma daremo comunque la colpa allo stordimento per le 8 ore di bus.
Le righe che seguiranno sono la spiegazione della routine giornaliera, che cominciava con una sveglia sempre poco piacevole per chi ha fatto le ore piccole,, seguita dalla colazione. Dopo, andavamo in chiesa per una breve preghiera, per poi condividere riflessioni e ritrovarsi in luoghi iconici e scomodi quali “I sassi”.
La messa si celebrava prima del pranzo o della cena, mentre il pomeriggio avevano luogo le discipline olimpiche (quelle vere, non quelle che si vedevano alla televisione).
Dopo cena si tenevano attività che tiravano fuori il peggio un po’ di tutti, ma solo allo scopo di divertirsi e di rompersi il minor numero di ossa possibili durante il Twister.
Ovviamente la serata non poteva che aprirsi con il Tg, preparato a turno da ogni gruppo, e durante il quale venivano fuori plot twist che nemmeno Kubrick potrebbe inventarsi, e amori di cui nemmeno gli innamorati in questione sapevano.
Tra le attività si sono distinte anche le camminate, tanto belle quanto faticose, durante le quali ognuno di noi ha avuto modo sia di apprezzare l’immensità della natura, sia di rischiare di svenire, ma il panorama finale ha ripagato tutti gli sforzi.
Ogni riflessione mattutina si poggiava sulla base di uno dei cinque sensi; questo perché tutti i giorni ci viene concesso di sperimentare la meraviglia e di sentirla con i nostri sensi.
Uno dei momenti che più ho apprezzato è stata l’ultima sera; non perché fosse l’ultima beninteso, ma perché era la notte di S.Lorenzo. Ci siamo stesi sui ponchi, ascoltato musica della chitarra e abbiamo reimparato a godere delle piccole, ma immense cose che ci sovrastano; questo manto che raramente ci fermiamo a guardare è sempre presente, ma solo nel momento in cui scegliamo di meravigliarci, possiamo ammirarne la grandezza.
“Quando c’è una bella notte stellata, il signor Palomar dice: “Devo andare a guardare le stelle”. Dice proprio: “Devo”, perché odia gli sprechi e pensa che non sia giusto sprecare tutta quella quantità di stelle che gli viene messa a disposizione”. (Italo Calvino, “Palomar”).
Elena Ravara, GV
Il campi estivi ACR, GVSS e la 3gg Educatori sono iniziative realizzate con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell' "Avviso pubblico 2024 campi estivi con pernottamento per ragazzi/e fra i 6 e i 18 anni".
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