Non poteva mancare neanche quest’anno l’appuntamento sul tema della Pace, questione centrale nel cammino di formazione dell’Azione Cattolica Italiana che gli dedica l’intero mese di gennaio e un momento conclusivo di Festa.
Il tema della pace, che in questo momento di fragili e delicati equilibri internazionali appare sempre più urgente, non riguarda solo il livello di scelte politico ma anche i nostri di stili di vita che necessitano un radicale cambiamento.
L’aspetto su cui l’Azione Cattolica ha scelto di riflettere quest’anno è stato quello della CURA.
Sempre più frequentemente Papa Francesco ha posto, come punto imprescindibile per costruire un orizzonte di pace, la necessità di promuovere ed incarnare una cultura della cura, capace di estirpare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro.
Prendersi cura significa saper ricucire con pazienza e attenzione relazioni interrotte, saper riutilizzare con parsimonia le risorse perché possano essere disponibili a più persone e nel tempo, significa avere a cuore soprattutto quei pezzi strappati dell’umanità che attendono di essere ricuciti in un nuovo ricamo o quei cocci rotti che aspettano di essere ricomposti con fili d’oro in nuove opere d’arte.
Solo così potremo costruire una pace duratura tra tutti i popoli.
Da qui il Titolo della giornata : “Ricuciamo la Pace!” che non è stato possibile organizzare in presenza ma che è stato un bel momento di festa unitario per tutti i partecipanti.
In Azione Cattolica la Festa della Pace nasce nel cuore dell’ACR e quindi dei ragazzi ed è stato a loro che abbiamo voluto dedicare maggiore attenzione e ascolto, proponendo una nuova idea di Incontro online.
Non sono stati cioè solo i singoli a mettersi in rete ma i gruppi, per poter condividere sia un’ esperienza in presenza nella propria parrocchia e contemporaneamente sentirsi parte di una comunità più grande come quella diocesana a distanza. L’esperimento è riuscito soprattutto con i gruppi ACR che in modo molto entusiasta hanno vissuto questo momento.
La festa si è aperta con un momento di preghiera guidato da Don Andrea, l’assistente del Settore Giovani ed è poi stato guidato da Chiara, la Vicepresidente Giovani che ha iniziato ponendo a tutti tre domande:
Cosa ha a che fare il rammendo con la pace?
Recuperare un rapporto o ricucire una relazione costa fatica e impegno e a volte non si raggiunge nemmeno l'obiettivo sperato. Ne vale la pena?
Credi che la pace nel mondo sia realizzabile?
Per rispondere ci siamo divisi in gruppi per fasce di età ( adulti, giovani, ragazzi) e in particolare i gruppi dell’ACR hanno svolto un’attività sul rammendo: in ogni parrocchia alcune signore insieme agli educatori hanno insegnato ai ragazzi a rammendare facendo capir loro che ciò che spesso scartiamo può essere recuperato, rinnovato e quindi riutilizzabile, riducendo gli sprechi e i rifiuti.
Dopo il lavoro nei gruppi ci siamo nuovamente ritrovati tutti insieme per condividere quanto emerso. Le sollecitazioni e riflessioni emerse sono state ricche e profonde e tutte hanno evidenziato da una parte la difficoltà di ritessere, rammendare le relazioni rotte in tanti contesti a partire da quello familiare, lavorativo, parrocchiale, sociale e politico, ma dall’altra la necessità di continuare ad investirci sia come singoli che come comunità. Gli interventi più entusiasti e profondi sono stati quelli dei ragazzi che senza nessun velo e timore hanno ribadito che la pace è possibile e realizzabile.
A coronamento di questo momento abbiamo avuto l’onore di avere con noi il Prefetto Dott. Pierluigi Faloni, Direttore delle Pubbliche Relazioni e del Fundraising dell’Associazione Bambino Gesù del Cairo Onlus, uomo di alto profilo professionale ed umano come il suo lungo e ricco curriculum testimonia. La sua lunga esperienza lavorativa presso il Ministero degli Interni e in molte prefetture italiane, coniugata alla sua attività di negoziazione e di cooperazione internazionale in molti paesi del mondo ha efficacemente arricchito il nostro momento di riflessione. Rispondendo alle domande, il Prefetto ha ricordato che innanzitutto la Pace è un dono che abbiamo il dovere di custodire e diffondere e che rammendare la pace significa riportare a vita nuova ciò che si è rotto. Ha sottolineato che per avere la pace dobbiamo essere in pace con noi stessi, gli altri ma anche con la natura e tutte le creature in essa. Ha evidenziato che si può avere pace solo quando sono garantite dignità, lavoro, giustizia e il rammendo è l’arte quotidiana che ciascuno può mettere in atto nel suo piccolo per costruire la pace. Rispondendo alla seconda domanda ha inoltre messo in luce che le dimensioni necessarie per ricomporre in equilibrio le relazioni sono il dialogo e il perdono attraverso cui cercare di ascoltare le ragioni dell’altro per accoglierlo. Infine ci ha esortato ad essere più ottimisti di quanto lo siamo generalmente, esortandoci a sperare che la pace sia possibile e che ciascuno di noi debba portare frutti buoni in questa direzione.
L’invito del Prefetto era inoltre legato alla presentazione del Progetto per la realizzazione dell’Orfanotrofio “Oasi della Pietà” al Cairo per opera dell’Associazione Bambino Gesù del Cairo Onlus e che quest’anno l’azione Cattolica nazionale ha scelto di sostenere. Il sostegno potrà avvenire non solo attraverso donazioni mediante bonifico ma anche per mezzo della vendita di braccialetti realizzati dall’azienda Quid. Questa è una realtà aziendale che dà lavoro a donne con storie dolorose alle spalle e realizza oggetti e abiti con fibre completamente naturali.
La serata si è conclusa con un bel bagaglio di sollecitazione da approfondire e con tanto entusiasmo dei nostri ragazzi che con la loro fiducia ci ricordano che dobbiamo avere il coraggio di RICUCIRE LA PACE!!
Simona
Chi volesse contribuire all’Orfanotrofio, potete andare su questo sito: http://www.bambinogesu-eg.com e donare una formella!