Questa è la notizia: nel vicariato dell’Altipiano si è concluso il ciclo di quattro incontri del secondo anno del corso di orientamento al servizio educativo Pietre Vive organizzato dall’Azione Cattolica di Fiesole per i giovani dai 16 ai 18 anni che hanno iniziato, o inizieranno a breve, un’attività educativa in parrocchia.
Detta così: dice poco, anzi niente!
Allora proverò ad entrare nel merito della questione perché la notizia merita invece particolare attenzione.
Da sempre l’AC è sinonimo di formazione nelle parrocchie e in diocesi, per i laici di ogni età, dai ragazzi agli adulti, passando dai giovanissimi e giovani, ma non tutti hanno la fortuna di conoscere direttamente un’esperienza viva e vera di gruppo nella propria parrocchia, anzi in pochi ad oggi ne possono fare esperienza. Cosa leggiamo allora nella notizia? Cosa possiamo intravedere fra le righe?
Da alcuni anni l’AC diocesana si è data uno strumento dedicato alla formazione: il Laboratorio diocesano della Formazione, oltre a non essere scontato che ci sia in tutte le diocesi, questo strumento si è dato da fare per perseguire il suo scopo ed ha elaborato un progetto che può dare nuova speranza e vigore ad una partecipazione attiva dei laici nella chiesa di domani, nelle parrocchie come nella diocesi: è il progetto Pietre Vive citato nella notizia.
Il progetto Pietre Vive, come tutti i progetti educativi , ha un respiro ampio: è strutturato in tre anni; su vari livelli: vicariale e diocesano; non ci aspettiamo frutti a breve, ma seminiamo con gioia per il futuro. Capita a volte che il futuro bussi presto alla propria porta o comunque si faccia annunciare da segnali più o meno confortanti, ebbene il non detto della notizia è che, mentre il progetto va avanti, si vedono i primi fiori che promettono frutti per il domani!
Al corso in altipiano quest’anno hanno partecipato più di quaranta giovani, ma il bello è che trenta di loro hanno partecipato ad almeno tre dei quattro incontri previsti; il clima è stato bello, la gioia e l’interesse palpabile, l’entusiasmo alle stelle. Il bello è che molti di loro non sono meteore passate per caso, ma sono giovani che sono stati fedeli all’impegno di partecipare al corso di quest’anno, provengono dagli incontri fatti già l’anno scorso: a livello vicariale e poi diocesano; alcuni hanno partecipato al campo educatori che si è svolto l’estate scorsa da Vallombrosa alla Verna; sono presenti nelle parrocchie a dare il loro contributo nei gruppi dell’ACR, negli oratori, ai grest. Sono appunto i bei fiori di una chiesa che oggi cerca di protendere i suoi rami in una società sempre in movimento, di una chiesa che vuol essere in uscita, ma che per uscire ha bisogno anche di gambe e di futuro e questi bei fiori, domani forse, saranno i frutti che l’uomo di oggi e di domani si attende da questa chiesa, chiamata a testimoniare Cristo.
Questi giovani sono già nelle parrocchie e domani, tenendosi allacciati fra se in una rete di relazioni, grazie anche all’associazione che cercherà di aiutarli in questo, potranno essere i protagonisti di un servizio educativo, potranno a loro volta coinvolgere altri ragazzi, giovanissimi e giovani nell’avventura della vita vissuta nella fede, potranno animare e promuovere un gruppo. Sì, un gruppo! Il metodo non è nuovissimo, lo ha utilizzato un certo Gesù di Nazaret con i sui discepoli circa duemila anni fa, ma è il metodo che permette la relazione uno a uno fra i membri del gruppo e dell’educatore con ciascuna persona che ne fa parte. Uno a uno, faccia a faccia, cuore a cuore, esperienza diretta di accoglienza, disponibilità, generosità, speranza, fede, amore.
Nella notizia quindi leggete pure: stiamo costruendo futuro!
Non perdete questa occasione, cercate i corsi nel vostro vicariato, i corsi zonali sono iniziati o stanno iniziando più o meno in tutti i vicariati della diocesi, a primavera si terrà il corso diocesano, in estate il campo educatori itinerante. Cercateci per promuovere e presentare l’intero progetto Pietre Vive nelle vostre parrocchie.
L’anno scorso abbiamo coinvolto più di quattrocento giovani nei corsi zonali: tanti, troppi! Quest’anno cercheremo di delimitare meglio il perimetro; avere venti/trenta giovani in ogni vicariato, uno/due/tre giovani in parrocchia che entrano in questa dinamica, in questo collegamento positivo fra coetanei orientati tutti al servizio educativo, credetemi, è una gran cosa. Certo non tutti, ma molti di loro, sono giovani di 16/18 anni che rimarranno in parrocchia, si metteranno a disposizione della pastorale, sono un capitale sul quale la parrocchia potrà investire per il futuro. Non sono solo speranze e buone intenzioni lanciate nel nulla, è una storia iniziata che vogliamo portare avanti, nel servizio e nella gioia, è realtà viva e presente.
La notizia quindi va letta così: in diocesi c’è un’AC che si preoccupa del futuro delle nostre parrocchie, se la cerchiamo, ci darà una mano a costruire un’esperienza viva di Cristo a misura di ragazzi, giovani e adulti; lasciamoci coinvolgere c’è bisogno solo del nostro sì. Adesso, oggi, è il tempo favorevole, non lasciamolo scorrere invano.
Tiziano Broccoli
Vice Presidente per il Settore Adulti e membro del Laboratorio Diocesano della Formazione