Sabato 25 Luglio 2020, prima giornata diocesana di incontro del Settore Adulti di AC Fiesole alla riscoperta della Bellezza
Sotto un bel cielo azzurro ci ritroviamo la mattina nella piazza di Fiesole, un folto gruppo di adulti AC: adulti, nonni, genitori, bambini.
Finalmente ci possiamo rivedere e salutare "dal vivo ", nella prospettiva di fare insieme qualcosa di bello e di buono, la gioia del ritrovarsi "passa" anche attraverso le mascherine. Prima tappa Monte Senario.
Percorriamo a piedi l'ultimo tratto per raggiungere il Santuario. Una breve camminata nel fresco, tra le luci e le ombre del bosco, parlando piano tra noi, già siamo immersi in un'atmosfera più raccolta. Raggiunta la cima del monte lo sguardo spazia su un mare di verde che ti apre il cuore e la mente, mentre 'imponenza e l'armonia della grande costruzione in pietra fanno intuire ai visitatori la forza di un impegno spirituale di vita cristiana che si è mantenuto per secoli. Monte Senario è ancora oggi il Santuario dei fiorentini.
Salito il lungo scalone di ingresso Padre Giovanni dei Servi di Maria, ci accoglie cordialmente e, sistemati nella piccola chiesa, ci racconta in modo pacato e puntuale la storia insieme della nascita della Congregazione e della costruzione del Santuario. Storia lunga e varia, ricca di tanti aspetti e momenti diversi, ma una caratteristica unica e originale, Padre Giovanni ci tiene a sottolinearla: tutto è scaturito dalla risposta concorde alla chiamata del Signore di un gruppo di laici che insieme, collegialmente, hanno pian piano costruito questa esperienza così feconda. Nessuno di loro ha mai acquisito nella comunità un ruolo prevalente, i loro singoli nomi infatti non sono importanti da ricordare e i loro resti sono conservati, indistinti, in un unico bellissimo reliquiario. L'altra nota significativa messa in evidenza è stata la vocazione particolare di Monte Senario come luogo di silenzio, meditazione e ricerca interiore. Membri della comunità o persone esterne ad essa hanno scelto e ancora oggi hanno la possibilità di trascorrere periodi più o meno lunghi in luoghi appartati del Santuario, "celle" isolate nel bosco o vere e proprie grotte, per ritrovare la bellezza di una relazione più profonda con Dio.
Ci siamo poi spostati sulla grandissima terrazza che guarda a Sud, per godere di un panorama straordinario: da una parte, tra i rami degli abeti, si distingue la cupola del Duomo di Firenze, dall'altra tutto il Mugello da Vicchio a Scarperia, nel mezzo il nostro Valdarno. In un momento di preghiera Padre Giancarlo Bruni ci invita a riconoscere e a gustare l'Amore del Signore per noi e trovare così la nostra gioia e la nostra pace. ll momento del pranzo a sacco intorno alla grande croce innalzata nei pressi, è occasione per aggiornare le vecchie amicizie ma anche per farne di nuove. Un giro nel bosco per sentieri affacciati su pendii ripidissimi per vedere da vicino gli eremitaggi, davvero suggestivi e poi scendiamo verso S. Martino a Mensola.
La bellezza semplice di questa chiesetta di campagna non fa immaginare dall'esterno lo splendore che racchiude all'interno: cinque grandi tavole di pittori del 1400 fiorentino perfettamente conservati con i loro fondi d'oro, la Vergine dell'Annunciazione o in trono o in piedi accompagnata da Santi e Sante "vivissimi" nei loro aspetti caratteristici, poi ancora, uno straordinario crocifisso ligneo di Benedetto da Maiano e un cassone reliquiario , pezzo unico nel mondo per fattura e stato di conservazione. Viene da chiedersi per quale miracolo sia stato possibile in quel periodo produrre una tale qualità e quantità di bellezza artistica anche per luoghi così periferici. La spiegazione precisa ma soprattutto appassionata di Alessandro parrocchiano proprio di S. Martino a Mensola, membro attivo insieme alla moglie di quella comunità, ci coinvolge in pieno e ci fa capire l’importanza e la ricchezza che rappresentano, per un territorio. Queste persone che se ne prendono cura e ne custodiscono la memoria. Anche l’ambiente della cripta sotterranea, risalente all'800, trasmette un'emozione forte, nella sua bellezza primitiva. La giornata si conclude con la celebrazione della S. Messa, in questa atmosfera luminosa, con le parole famigliari di don Paolo Tarchi amico di lunga data di AC e parroco della comunità. Quale modo migliore per lodare e ringraziare il Signore per il dono di questo incontro tra noi e con Lui, sorgente di ogni Bellezza!
Patrizia Cioni, Consigliere del Settore Adulti di AC